Intervento di restauro e consolidamento di Villa “Il Cicaleto” e realizzazione di Sala di Registrazione nella Limonaia

Committente:
Privato
Tipo di appalto:
Privato
Affidamento:
Progettazione Preliminare, Definitiva, Esecutiva, CSP, DL, CSE - Restituzione BIM
Periodo di esecuzione:
2017 - 2019
Importo dei lavori:
€ 180.000 (E22)
Ruolo di SB+:
Unica assegnataria
Sviluppo in BIM:


L’edificio

“Villa il Cicaleto”, costruita dalla nobile famiglia degli Albergotti, è un pregevole esempio di villa toscana tardo-settecentesca che racchiude in sé gli elementi architettonici caratteristici di una costruzione signorile dell’epoca: aggiunta di pochi elementi di decorazione alla struttura muraria e cortili interni che diventano saloni su cui si affacciano gli ambienti del piano superiore, disimpegnati da un ballatoio. Del complesso fa parte l’ex Limonaia. Gli interventi effettuati nel corso degli anni non sono stati tali da alterare la forma originaria della struttura; dobbiamo però registrare che alcuni di essi non furono realizzati con criteri di rispetto storico: ci riferiamo in particolare all’impiego di solai in latero cemento. Tra gli interventi si annoverano quelli post-bellici (realizzati in realtà negli anni ’60), riparatorii del bombardamento subito, e quelli di consolidamento della copertura avvenuto nel 1983 con il contributo economico della Soprintendenza.

La Limonaia è improntata a maggiore semplicità, è un rettangolo di m 30×8 e genera due soli piani. La struttura è in muratura portante a conci sbozzati con un altezza di gronda poco superiore ai 9 metri. Gli orizzontamenti sono di tipo ligneo (travi, travicelli a piano primo e capriate, arcarecci e travicelli in copertura).

Il Servizio

Ragione primaria dell’affidamento fu, per il corpo di fabbrica principale, il consolidamento strutturale; non solo e non tanto in ragione delle lesioni presenti, quanto per dotarla di un maggior grado di sismo-resistenza. La sua attuale funzione è infatti quella ricettiva: esposizioni d’arte, eventi musicali, cerimonie di varia natura. L’altro immobile è più specificatamente destinato ad attività musicale e ne è stato curato l’allestimento quale sala di registrazione e piccola sala concerti.

Il Servizio ha compreso la Verifica di Vulnerabilità, l’intera Progettazione, la Direzione dei Lavori, il Coordinamento Sicurezza sia in fase di Progettazione che di Esecuzione e ha previsto la presentazione degli elaborati progettuali alla Soprintendenza per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, al Comune di Arezzo, al Settore Sismica della Regione Toscana. Tutte le presentazioni hanno condotto ad autorizzazione.

Lo stato ante-operam

La muratura della Villa si presentava in un buono stato di conservazione tuttavia, come appena riferito, presentava delle lesioni. Esse erano quasi totalmente concentrate nel piano nobile, ove si riscontrano due criticità:

  • l’elevata altezza di interpiano che rende le murature snelle e vulnerabili nei confronti di azioni che possano agire sia nel loro piano che fuori dal piano;
  • le volte che, pur essendo in larga parte leggere e prive di riempimento, esercitano delle spinte orizzontali sulle murature accentuando/attivando, soprattutto nelle pareti perimetrali, meccanismi locali di ribaltamento. 

Gli interventi

La studio del Quadro Fessurativo, combinato con le risultanze delle modellazioni analitiche, ha posto in evidenza come il piano nobile (il secondo) fosse quello che maggiormente necessitava di interventi. E poiché è questo, come è ovvio per la sua natura, il livello nel quale si concentra la maggior parte delle decorazioni di pregio, è subito emersa la problematica della compatibilità tra le attività di natura edile e quelle di tutela artistica. Nell’appalto sono intervenute quattro ditte: una edile, una con la qualifica di “restauratore di manufatti scolpiti in legno“, una di “restauratore di materiali lapidei“, una di “restauratore di superfici decorate” e “decoratrice certificata“; naturalmente questo Studio, grazie alla specifica esperienza maturata negli anni nell’ambito del consolidamento strutturale di edifici tutelati, ha progettato interventi rispettosi delle più moderne filosofie del restauro, di bassa invasività e il più possibile reversibili, rispettosi delle tecniche tradizionali e con materiali omogenei a quelli esistenti. Nello specifico:

  • scuci-cuci, in corrispondenza delle lesioni più gravi e soprattutto di quelle passanti;
  • ripresa di lesioni isolate, con coli di miscela legante/consolidante a base di calce, con ripristino della continuità in presenza di fratture e dove si sono riscontrati vuoti e soluzioni di continuità interne;
  • tiranti in acciaio, inseriti in corrispondenza degli incroci murari e localizzati a livello di imposta delle volte; nel caso in esame le catene sono disposte tenendo conto delle linee di flusso delle tensioni da un lato all’altro del fabbricato e delle spinte esercitate dalle volte: in quest’ottica, si sono privilegiati tiranti simmetrici o tiranti che attraversino l’intero edificio in zone piene di muratura;
  • consolidamento delle lesioni presenti sulle volte dall’intradosso tramite l’impiego di malte a base di calce e zeppe di varia natura (laterizio, metallo, fibra).

L’esecuzione

“Villa il Cicaleto” costituisce un bene sul quale – in ragione del proprio pregio – la Soprintendenza ha inteso esercitare un’attività di particolare controllo, non solo in fase di autorizzazione progettuale ma anche, appunto, in fase di esecuzione. La delicatezza dell’intervento era connessa agli interventi strutturali e alla loro compatibilità con le caratteristiche storico-culturali del costruito. Il tema ha assunto particolare delicatezza laddove le lesioni interessavano parti affrescate. In questo caso l’operazione di scuci-cuci è stata accompagnata dall’intervento dei Restauratori i quali hanno provveduto al distacco e al successivo riposizionamento degli affreschi. Alcuni capochiave, la cui presenza avrebbe inciso su porzioni di particolare pregio, sono stati posati previo scasso ed incasso nella muratura. La scoperta di cavità occulte ha imposto alla DL rapide decisioni di variazioni in corso d’opera, sposate dal Progettista.

Di particolare delicatezza, sia in relazione a quanto sopra, sia in termini di sicurezza dei lavoratori, è stato l’intervento teso a consolidare il ballatoio sul salone. Esso era afflitto da tre principali problematiche: (i) il rilassamento dei mensoloni portanti che provocava una rotazione vero il basso di tutto il ballatoio, (ii) quello dell’inflessione dei tavoloni orditi tra i mensoloni, (iii) il fuoripiombo del parapetto, in parte generato dal rilassamento dei mensoloni, in parte dal cedimento dei montanti all’incastro.

Le risultanze strutturali

Già allo stato di fatto la Verifica Globale della Villa risultava soddisfatta. Il livello di protezione globale della struttura, ovviamente rimasto maggiore del 100%, risponde a quanto previsto dalla Norme Tecniche.

Per quanto riguarda le Verifiche Locali, gli interventi progettati hanno consentito di incrementare significativamente il livello di sicurezza passando dal 12% al 86%. Tale valore costituisce l’indicatore finale di sicurezza sismica dell’immobile ed è da ritenersi accettabile in quanto maggiore del 60%, parametro quest’ultimo riconosciuto pari al valore minimo da raggiungere a seguito di interventi di miglioramento.